Perfezionismo femminile: rinunciare alla perfezione per tornare vere in un mondo che ci vuole impeccabili
- Carlotta Santamaria
- 7 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Perfezionismo femminile: una prigione invisibile
“Devi fare bene. Devi essere impeccabile. Devi dimostrare di valere.”
Se sei una donna, è probabile che queste frasi ti suonino familiari.Non ce le hanno dette una volta sola. Ce le hanno sussurrate, urlate, fatte respirare. A scuola, in famiglia, nella società, nelle relazioni.
Il perfezionismo femminile non è solo una questione di ambizione.È una risposta a un sistema che ci ha insegnato che, per essere amate, rispettate o considerate, non basta essere: dobbiamo essere perfette.
Perché le donne vivono di più il peso della perfezione
La cultura ci ha cresciute in un doppio standard:
Sii brillante, ma non disturbare.
Cura il tuo aspetto, ma non sembrare troppo vanitosa.
Sii indipendente, ma non troppo.
Sii gentile, ma anche decisa.
Sii madre, amante, amica, collega... e possibilmente tutto insieme.
Il risultato? Viviamo in apnea.In costante rincorsa verso un ideale irraggiungibile che ci sfinisce e ci allontana dalla nostra autenticità.

I tre volti del perfezionismo femminile
Il perfezionismo non è uno solo. Spesso si presenta in forme diverse:
1. Fisico:
Rincorrere un corpo “perfetto”, adeguato agli standard estetici esterni. La taglia giusta, la pelle giusta, la pancia piatta, l’energia costante. Mai abbastanza.
2. Relazionale:
Essere sempre quella disponibile, accogliente, che non delude nessuno. Dire sempre sì, nascondere i bisogni, evitare il conflitto.
3. Professionale:
Essere la migliore, senza errori, senza pause. Sentirsi in colpa per ogni imprevisto, temere il giudizio, vivere nell’ansia da prestazione continua.
Perfezionismo e autostima: un legame profondo
Il perfezionismo è una ferita di fondo: quella del non sentirmi mai abbastanza.Più cerchiamo di essere perfette, più rafforziamo dentro di noi l’idea che, così come siamo, non valiamo.È una spirale: più ci correggiamo, più ci perdiamo.
La verità è che la perfezione non ci rende più amate. Solo più lontane da chi siamo.
Cosa perdiamo quando vogliamo fare tutto bene?
Perdiamo spontaneità.
Perdiamo piacere.
Perdiamo tempo prezioso a rincorrere conferme esterne.
Perdiamo noi stesse, a forza di filtrarci.
Ogni volta che tentiamo di “fare bene” a tutti i costi, traduciamo chi siamo in ciò che gli altri si aspettano.
Come disinnescare il perfezionismo (e tornare a respirare)
Ecco alcune strategie pratiche e trasformative:
🔸 Sostituisci l’idea di perfezione con quella di presenza. Chiediti: “Sono connessa a me stessa in questo momento?”
🔸 Accogli l’errore come parte della crescita. Non sei meno valida se sbagli.
🔸 Concediti il permesso di essere imperfetta. Usa parole gentili con te stessa.
🔸 Circondati di relazioni vere. Dove non devi dimostrare, solo essere.
🔸 Fai spazio alla vulnerabilità. È lì che nasce la vera forza.
Imperfette ma presenti è il nuovo potente
La perfezione è un’illusione.L’autenticità, invece, è un atto rivoluzionario.È tempo di riscrivere il paradigma: non più perfette per essere accettate, ma presenti per essere vere.
💬 E se oggi scegliessi di non dimostrare nulla a nessuno?
Ricorda: sei già abbastanza. Così come sei.E quando ti permetti di essere vera, dai anche ad altre donne il permesso di fare lo stesso.
Commenti